Cos'è anestesia subaracnoidea?

Anestesia Subaracnoidea (Spinale)

L'anestesia subaracnoidea, comunemente chiamata anestesia spinale, è una tecnica di anestesia regionale che prevede l'iniezione di un anestetico locale nello spazio subaracnoideo, ovvero lo spazio tra le meningi aracnoide e pia madre, contenente il liquido cefalorachidiano (LCR). Questo blocca temporaneamente la trasmissione degli impulsi nervosi a livello delle radici spinali, determinando insensibilità al dolore e rilassamento muscolare nella regione innervata dai nervi bloccati.

Meccanismo d'azione:

L'anestetico locale, iniettato nello spazio subaracnoideo, si diffonde nel LCR e agisce sui nervi spinali, bloccando i canali del sodio voltaggio-dipendenti. Questo impedisce la depolarizzazione della membrana cellulare dei neuroni, bloccando così la conduzione dell'impulso nervoso. Il blocco può essere selettivo, influenzando in modo diverso le fibre nervose in base al loro diametro e grado di mielinizzazione. Solitamente, le fibre del dolore (C e Aδ) sono bloccate per prime, seguite dalle fibre del tatto e della pressione, e infine dalle fibre motorie.

Indicazioni:

L'anestesia spinale è utilizzata per una vasta gamma di procedure chirurgiche che interessano l'addome inferiore, il perineo e gli arti inferiori, tra cui:

Controindicazioni:

Esistono diverse controindicazioni all'anestesia spinale, tra cui:

Tecnica:

La procedura prevede l'inserimento di un ago sottile attraverso la cute e i tessuti sottocutanei nella regione lombare, fino a raggiungere lo spazio subaracnoideo. La corretta posizione dell'ago viene confermata dall'aspirazione di LCR. Successivamente, viene iniettato l'anestetico locale.

Effetti collaterali e complicanze:

Gli effetti collaterali più comuni includono:

Complicanze rare ma potenzialmente gravi includono:

Gestione e monitoraggio:

Durante e dopo la procedura, è fondamentale monitorare attentamente i parametri vitali del paziente, come la pressione sanguigna, la frequenza cardiaca e la saturazione di ossigeno. L'ipotensione viene trattata con fluidi endovenosi e vasopressori, mentre la bradicardia può richiedere l'uso di atropina. La cefalea post-puntura durale viene gestita con idratazione, analgesici e, in alcuni casi, con un "blood patch" epidurale.